Il distanziamento sociale potrebbe fare da trampolino di lancio per le vendite on-line.
L’impatto della pandemia potrebbe cambiare radicalmente il mondo dell’automobile. Cambieranno le abitudini degli italiani. «L’uso dell’auto avrà una valenza anche simbolica» dice Olivier Francois responsabile del brand Fiat nel mondo. «L’automobile guiderà la ritrovata libertà sociale e diventerà uno strumento per recuperare la nostra autonomia e per portarci in totale sicurezza verso la ripresa della nostra libertà sociale».
Ci potrebbero essere anche importanti novità. Secondo una ricerca che IPSOS a condotto alla fine dello scorso Febbraio (ovvero all’uscita dall’emergenza Covid-1) nel corso della quale ha analizzato il mercato cinese, il modo di comprare le automobili potrebbe non essere più quello di una volta. Dopo un crollo delle vendite dell’80% (praticamente identico al nostro), le intenzioni di acquisto dei cinesi sono ripartite in modo importante, ma in assenza di incentivi all’acquisto potrebbero restare tale e non trasformarsi in realtà.
In Cina, come nelle altre parti del mondo, l’esigenza del distanziamento sociale sembra poi destinata a rivoluzionare il rapporto tra cliente e venditore. Cresce così l’interesse per gli appuntamenti digitali e il desiderio di ridurre al minimo i contatti fisici. Nel non lontana ipotesi che lo scenario possa riproporsi in Europa, tutte le Case automobilistiche dovranno quindi puntare su servizi di vendita on-line e su un sistema di assistenza post-vendita molto particolare per adattarsi ai cambiamenti nell’atteggiamento e nel comportamento dei consumatori.
Alla ripresa non mancheranno le difficoltà economiche che potrebbero però essere anche un’occasione per valutare alternative all’acquisto tradizionale come, il noleggio a medio e lungo termine per il quale sarà necessario predisporre dai venditori programmi molto chiari e sottoscrivibili magari anche a distanza.
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